Questo sito è promosso da un gruppo di persone che da parecchi anni, pur in campi professionali diversi,
sono in contatto con Gian Antonio Gilli e il suo lavoro. Poiché riteniamo che la lettura dei suoi
scritti possa rivelarsi utile per altre persone, e, d’altro canto, essi sono spesso non più reperibili
sul mercato editoriale, ci è sembrato opportuno metterli a disposizione del lettore in questo sito.
Buona parte del lavoro di Gilli riguarda problemi di ‘Origini’: di qui il nome Ricerche sulle
Origini.
Abbiamo chiesto all’autore di allegare una bibliografia dei lavori (in volume) più importanti.
L’asterisco indica quelli già disponibili sul sito, o per i quali è in programma la messa a
disposizione.
Le opere così segnalate sono a libera disposizione del lettore, sia per una semplice lettura, sia per la
stampa.
Roberto Alciati, Giovanni Barbera, Iacopo Baussano e Manuele Cerutti
Origini dell'uguaglianza –
Ricerche sociologiche sull’antica
Grecia
Einaudi, Torino, 1988, pp.xvi-569
“Techne” è una delle nozioni centrali nel mondo dell’Antica Grecia, - e forse delle più fraintese. A cominciare dal suo venire generalmente intesa come “tecnica”, vale a dire come insieme di abilità manuali e dei relativi saperi. Da qui un altro fraintendimento: sarebbe proprio questa manualità tecnica a spiegare il fatto che le technai siano state bersaglio di quella straordinaria ostilità che percorre per duemila anni l’esperienza greca.
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Ricerche sociologiche sull’antica
Grecia
Einaudi, Torino, 1988, pp.xvi-569
“Techne” è una delle nozioni centrali nel mondo dell’Antica Grecia, - e forse delle più
fraintese. A cominciare dal suo venire generalmente intesa come “tecnica”, vale a dire
come insieme
di abilità manuali e dei relativi saperi. Da qui un altro fraintendimento: sarebbe
proprio questa
manualità tecnica a spiegare il fatto che le technai siano state bersaglio di
quella straordinaria
ostilità che percorre per duemila anni l’esperienza greca. Verrebbe insomma banalizzata
- in termini
di svalutazione verso il lavoro manuale - questa sconcertante, interminabile ostilità.
Questo libro
- recuperando un quadro di fonti vastissimo (e mai utilizzato, per tale analisi,
dall’antichistica)
– ricostruisce una nozione di techne assai più vasta: la techne come
‘specializzazione originaria’
di ciascuno, come forma in cui si concretizza la diversità individuale. Una condizione
che
predispone, ovviamente, non ad una qualunque societas, ma a un militante
isolamento da parte dei
suoi portatori. Una condizione lontanissima dunque da quella del ‘cittadino’, del
politikos, che è
invece ispirata a reciproca ‘riconoscibilità’, all’eguaglianza formale, alla formale
condivisione di
valori comuni (anche quando ciò sia mera apparenza).
È questa fondamentale differenza a spiegare la dura, ininterrotta ostilità della
Società nei
confronti delle technai. Un’ostilità che si è tradotta, per duemila anni, in
provvedimenti
legislativi, in innumerevoli processi-alle-technai, e nella sostanziale
distruzione del loro corpus
originario.
Una ricostruzione come questa è ovviamente incompatibile con uno segli assunti più
fondamentali, più
ferrei, delle scienze storiche: che cioé le technai siano nate nella Società.
Come è possibile,
infatti, che la Società abbia generato qualcosa di così diverso da se stessa, di così
pericoloso per
la sua affermazione, da richiedere un controllo durato migliaia di anni (e neppure oggi
venuto meno,
se si pensa alle querelles sull’invadenza del momento tecnico rispetto a quello
politico)? Il
modello proposto in questo libro rovescia quindi un altro caposaldo della tradizione,
più gigantesco
di ogni altro: la Società non produsse le technai, ma se le trovò di fronte, già
formate. Un ordine
così geneticamente diverso, così implicitamente antagonistico, da minacciare/ostacolare
l’instaurazione dell’ordine Societario. L’analisi paziente e minuziosa di innumerevoli
fonti
suggerisce insomma che le technai precedettero la Società. In principio erano le
technai, insomma, e
l’ordine che esse rappresentavano venne distrutto attraverso provvedimenti collettivi e
individuali
di ogni tipo, tutti ispirati a valori di Eguaglianza formale: un’Eguaglianza, tuttavia,
che aveva
come bersaglio non le Diseguaglianze, ma la Diversità.
L'individuazione –
Teste date per molti
Scriptorium, Torino,
1994, pp.251
I tre casi – a metà fra storia e mito – trattati in questo libro documentano l’incompatibilità fra una techne originaria e la società. Gesù, Palamede e Palinuro sono tre ‘arcaici specialisti’ la cui traiettoria entra drammaticamente in contrasto con i dettami societari, e ne viene interrotta. Appartiene alla storia Gesù, che la religione tradizionale presenta come un modello da seguire, e che emerge invece qui come un caso estremo di sprofondamento in se stesso, di isolamento e di rifiuto della relazionalità.
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Teste date per molti
Scriptorium,
Torino, 1994, pp.251
I tre casi – a metà fra storia e mito – trattati in questo libro documentano
l’incompatibilità fra una techne originaria e la società. Gesù, Palamede e
Palinuro sono
tre ‘arcaici specialisti’ la cui traiettoria entra drammaticamente in contrasto con i
dettami societari, e ne viene interrotta. Appartiene alla storia Gesù, che la religione
tradizionale presenta come un modello da seguire, e che emerge invece qui come un caso
estremo di sprofondamento in se stesso, di isolamento e di rifiuto della relazionalità.
Appartiene al mito Palamede, il più famoso tra i rivelatori di doni tecnici
dell’antichità: vittima della propria instancabile pulsione a scoprire e rivelare,
finisce lapidato dagli Achei, tante volte da lui beneficati. Appartiene alla leggenda,
finalmente, Palinuro, il pilota che guida la piccola flotta di Enea verso le spiagge
fatali di Italia. Palinuro appartiene alla serie oscura dei
piloti-morti-prima-dell’arrivo: smisuratamente dedito a navigare, e sordo al
bisogno-di-Città dei sempre più stanchi e riluttanti esuli Troiani, viene precipitato in
mare dal dio Sonno nel corso di una navigazione notturna.
Comune a queste tre traiettorie il loro drammatico concludersi in un processo a più mani
- una sorta di ‘individuazione’, appunto - che parte da una iniziale insorgenza del
portatore di techne, dell’Uno, che impone ai Molti la propria smisuratezza; la
fase
successiva, tuttavia, vede la ricomposizione dei Molti, e il ritorno nelle loro mani
dell’iniziativa, con esiti fatali per il portatore di techne.
Arti del corpo –
Sei casi di stilitismo
Gribaudo,
Cavallermaggiore, 1999, pp.127
Lo stilitismo, che costituisce il tema di questo libro, viene generalmente considerato una delle esperienze ascetiche più “aberranti”. Praticato in Siria a partire dal V sec.d.C., veniva praticato sulla sommità di una colonna, su cui lo stilita soggiornava per decenni, sino al termine della vita. Era caratterizzato da una serie di pratiche posturali e motorie fra cui soprattutto l’immobilità in postura eretta e la prosternazione.
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Sei casi di stilitismo
Gribaudo,
Cavallermaggiore, 1999, pp.127
Lo stilitismo, che costituisce il tema di questo libro, viene generalmente considerato una delle esperienze ascetiche più “aberranti”. Praticato in Siria a partire dal V sec.d.C., veniva praticato sulla sommità di una colonna, su cui lo stilita soggiornava per decenni, sino al termine della vita. Era caratterizzato da una serie di pratiche posturali e motorie fra cui soprattutto l’immobilità in postura eretta e la prosternazione. Benché ispirate, a prima vista, a devozione religiosa, esse venivano praticate in modo così smisurato da suggerire – questa la tesi del libro - che costituissero la risposta dell’asceta a pulsioni profonde: pulsioni scatenate, a loro volta, dalla retrostante ‘mappa corporea’ dell’asceta, vale a dire, da quella complessa configurazione fisico-psicologica di base – diversa per ogni soggetto – che induceva il soggetto (tra l’altro) a sollecitare certi apparati, e a secondarizzarne altri. L’opera non costituisce solo la ricerca forse più ricca e documentata sugli Stiliti; più in generale, essa rappresenta una novità nel campo degli studi sull’ascetismo, sia per l’impiego puntuale di una ricca letteratura fisiologica e neurologica, sia per avere fatto emergere la presenza, nell’esperienza ascetica, accanto al lontano guadagno della salvezza eterna, di guadagni immediati, costituiti dalla soddisfazione di pulsioni corporee.
Manuale di sociologia
Paravia – B. Mondadori, Milano, 2000,
pp.XIII-257
Le ricerche sulle origini presentate in questo sito sono condotte in una prospettiva sociologica e con strumenti sociologici, con particolare riferimento a ‘divisione del lavoro’, ‘specializzazione’, ‘differenziazione’ e ‘integrazione’. È allora parso utile mettere a disposizione del lettore questo manuale, nel quale i concetti anzidetti vengono particolarmente insistiti.
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Paravia – B. Mondadori, Milano,
2000, pp.XIII-257
Le ricerche sulle origini presentate in questo sito sono condotte in una prospettiva
sociologica e con strumenti sociologici, con particolare riferimento a ‘divisione del
lavoro’, ‘specializzazione’, ‘differenziazione’ e ‘integrazione’. È allora parso
utile
mettere a disposizione del lettore questo manuale, nel quale i concetti anzidetti
vengono particolarmente insistiti.
Come il lettore vedrà, il manuale (destinato a studenti universitari e
post-universitari) combina un impegno teorico elevato con forti intenti operativi,
nell’ambizione di mettere il lettore in grado di effettuare analisi sociologiche di
sistemi sociali. La sociologia viene quindi presentata non già storicamente, attraverso
i suoi principali esponenti, bensì attraverso la sua strumentazione. Questo obiettivo
viene perseguito anche attraverso proposte di esercizi al termine di ogni capitolo.
Genesi dell'universalismo –
Sociologia della società
arcaica
Firenze, 2005, pp.119
L’universalismo è un valore fondamentale per le moderne società complesse: lo troviamo alla base di valori ‘bandiera’ quali egualitarismo, pari opportunità, diritti civili. Esso riguarda dunque le relazioni fra individui e fra gruppi, è cioé un valore squisitamente ‘politico’: verrebbe allora da pensare che sia stato generato dall’esperienza politica, a seguito di sollecitazioni politiche.
Leggi di più Scarica il PDFGenesi dell'universalismo –
Sociologia della società
arcaica
Firenze, 2005, pp.119
L’universalismo è un valore fondamentale per le moderne società complesse: lo troviamo
alla base di valori ‘bandiera’ quali egualitarismo, pari opportunità, diritti civili.
Esso riguarda dunque le relazioni fra individui e fra gruppi, è cioé un valore
squisitamente ‘politico’: verrebbe allora da pensare che sia stato generato
dall’esperienza politica, a seguito di sollecitazioni politiche. Il libro mostra che non
fu così: l’universalismo nacque all’interno di un’esperienza che era allora affatto
estranea all’esperienza politica, vale a dire, l’esperienza delle technai. Anzi,
esso
venne inizialmente avversato dalla società politica, e accolto solo lentamente, e con
limitazioni.
Il libro passa in rassegna una serie di figure tecniche (il cantore, l’indovino, il
traghettatore, il guerriero), mostrando i risvolti universalistici – volta a volta
ingenui, selvaggi, o sofisticati – della loro prestazione, e le corrispondenti
resistenze della società. Ultimo atto, il travagliato ‘bastare a tutti’ della bella
Elena. Emerge, da queste ricerche, un aspetto inatteso, finora inesplorato, di tale
valore, e una sintesi inedita di sociologia della società arcaica.
L'età delle membra –
Antropologia delle parti del
corpo
Palamede, Torino, 2016, pp.271
Questo libro tratta della formazione delle schema corporeo, ma il protagonista, non è il corpo, ma le Membra, ossia le parte del corpo. Punto di partenza del lavoro è un’antica teoria, secondo cui in principio erano le membra: membra che vagavano, incontrandosi e evitandosi.
Leggi di più Scarica il PDFL'età delle membra –
Antropologia delle parti del
corpo
Palamede, Torino, 2016, pp.271
Questo libro tratta della formazione dello schema corporeo, ma il protagonista, di fatto,
non è il corpo, bensì le Membra, ossia le parti del corpo. Punto di partenza del lavoro
è un’antica teoria, secondo cui in principio erano le membra: membra che vagavano,
incontrandosi o evitandosi, e dando vita ai più strani accostamenti. Quanto al corpo,
esso non sarebbe – come sembra ovvio – un’entità originaria, bensì un’entità
sopraggiunta, e tanto più lo sarebbe lo ‘schema corporeo a norma’, che costituisce uno
dei concetti chiave della moderna neurologia.
Questa teoria ebbe un peso assai forte (anche se solitamente ignorato dalla storia della
filosofia e della medicina) nella riflessione naturalistica antica, e un peso ancora
maggiore all’interno di pratiche sociali largamente diffuse nella vita quotidiana, che
riguardavano l’essere fisico dell’uomo: dall’interpretazione dei sogni alla scienza
degli oroscopi alla magia.
Il lavoro qui proposto ‘prende sul serio’ questa teoria, raccogliendo e illustrando
tutte le fonti antiche pertinenti, secondo cui il corpo viene costruito partendo da
elementi preesistenti, con le conferme e le disconferme fornite volta a volta dalla
medicina antica, da Ippocrate a Galeno. Egualmente numerose le fonti moderne
(neuropatologia, psichiatria) che sembrano muovere nella stessa direzione. L’Età delle
membra riformula queste fonti, antiche e moderne, in un modello: l’esperienza vitale
sarebbe, originariamente, un’esperienza ‘per parti’, vale a dire, un’esperienza
specializzata. L’avvento del Corpo avrebbe posto fine a questa Età originaria,
delegittimando l’esperienza-per-parti e sostituendola con quella condizione integrata
che l’esperienza dello ‘schema corporeo e norma’ rappresenta.